
Marco
1985 | M | LUINO | 🇮🇹
Laureato in Architettura Ambientale e vegetariano, alterno momenti di grande pigrizia con esperienze indimenticabili sui pedali. Sempre con gli amici più cari.
Co-founder di Trailseekers

ANDREA
1986 | M | MILAMO | 🇮🇹
Chimico industriale nato al lago, milanese d’adozione. Quando la vita urbana mi soffoca, un’esperienza sui pedali è ciò che mi ci vuole!
Ambassador di Trailseekers
DISTANZA
540KM
DURATA
6-9 GIORNI
ASCESA +
10700mt
quota mx
1924mt
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Quello ideato da Giovanni Guarneri è forse uno dei trail più belli in assoluto. Pedalando su queste strade entrerai nel cuore della Sicilia e solo a fine viaggio capirai che è la Sicilia ad essere entrata nel tuo.
Siamo abituati a vedere la Sicilia come meta tendenzialmente marittima, con eccezioni quali città d’arte famose in tutto il mondo e vulcani come l’Etna. Ma esplorare il suo entroterra è forse una delle cose fondamentali da fare una volta arrivati sull’isola. Rigorosamente in bicicletta!
IL SICILY DIVIDE IN BREVE
Questo trail prende vita pochi anni fa, quando Giovanni Guarneri rende permanenti quei percorsi che da giovane ha esplorato tante volte in bici. Così, metro dopo metro, il Sicily Divide diventa un percorso capace di attraversare tutta la Sicilia, da ovest ad est!
La partenza ufficiale è a Trapani ma per chi fosse interessato, da Palermo una bella traccia porterà dopo una settantina di km sulla via maestra, passando dalla famosa Monreale.
Il Sicily Divide, lungo i suoi 430 km, ti porterà ad esplorare paesi, valli e montagne dalla bellezza imbarazzante, che mai avresti immaginato.
IL NOSTRO SICILY DIVIDE
Abbiamo deciso di percorrere la Sicilia a fine settembre, partendo da Palermo. Qui siamo andati a salutare Giovanni Guarneri nel suo quartier generale, in una via storica del centro dedicata da quasi un secolo alle biciclette. Dopo baci, abbracci, raccomandazioni (ve le diciamo dopo!), foto di rito e pranzo, un bellissimo temporale ci ha accompagnati per tutta la giornata.
Siamo poi rimasti in traccia fino a Paternò: qui abbiamo deviato sull’Etna fino al Rifugio Sapienza, ormai tappa obbligata ogni volta che ci troviamo qui in Sicilia.
Abbiamo deciso di pernottare sempre in strutture ricettive, lasciando quindi a casa tenda e sacco a pelo.
STRADE, PENDENZE, pernottamento
Cominciamo col dire che il Sicily Divide non è una passeggiata: è un continuo saliscendi da un paese all’altro, da una valle all’altra, fino ad arrivare, nel nostro caso, a fare 10700 metri di dislivello in 540 km.
Abbiamo scelto di affrontare questo giro in gravel, bici ideale su queste strade! Si passa infatti dalle strade cittadine a quelle sparse per le campagne siciliane, per lo più asfaltate ma con parecchie buche e avvallamenti. Non mancano ovviamente tratti su ciclabili e strade sterrate tendenzialmente facili.
ATTENZIONE solo ad alcuni tratti dove forti discese possono “impressionare” i ciclisti meno tecnici e a tratti dove la strada, parzialmente franata, è ormai un lontano ricordo.
DA PIANIFICARE i pernottamenti a seconda del periodo in cui si decide di pedalare e dei paesi in cui si vuole sostare. Non esiste infatti una grande offerta alberghiera e bisogna organizzarsi bene.

ARGOMENTO SERIO: I CANI RANDAGI ED I CANI PASTORE
Vi tedio un po’ su due questioni importanti da affrontare quando si pedala lungo il Sicily Divide: i rifiuti a bordo strada e i cani, sia randagi che pastori.
Per la prima non abbiamo soluzione se non quella di evitare di aggravare la situazione, evitando di liberarci dei nostri rifiuti nel modo più veloce possibile.
In merito invece ai cani che sicuramente incrocerete durante la pedalata, esistono due metodi molto efficaci per evitare problemi, suggeriti direttamente da Giovanni Guarneri.
Tendenzialmente quando incrociamo un cane (o più cani) lungo la nostra strada, siamo portati ad aumentare l’andatura, scappando il più veloce possibile. In questo modo però il cane tenderà a rincorrervi e proverà a mordervi.
La soluzione per i cani randagi è molto semplice e l’abbiamo sperimentata personalmente con cani piccoli e grandi, da soli o in branco. Bisogna letteralmente andargli incontro urlando con un tono possibilmente gutturale e profondo; a questo punto il cane, impaurito e spaesato, indietreggerà e non vi darà fastidio. E’ possibile che l’operazione si debba ripetere un paio di volte.
Devo dire che la prima volta che abbiamo provato ad usare questa semplice tecnica eravamo un po’ impauriti ma confermiamo che funziona al 100%. L’unico cane, tra l’altro apparentemente buono, con cui non abbiamo attuato il rodato metodo, ha “assaggiato” un nostro piede…
Siamo consapevoli del fatto che questo potrebbe essere un atteggiamento poco sensibile nei confronti dei cani che condividono con noi per un momento la stessa strada: bisogna però riflettere sul fatto che applicando questa tecnica si eviterà del tutto qualsiasi contatto violento col cane e non si darà modo a quest’ultimo di mostrare la propria aggressività.
Con i cani pastore, invece, la condotta da seguire è ben diversa. Nel caso in cui si dovesse incrociare un gregge di pecore o una mandria di mucche o bufali, sicuramente più cani pastore saranno presenti a difesa degli animali.
La cosa migliore da fare è aspettare che il gregge o la mandria passi per la propria strada finché il pastore non vi farà cenno di passare. Solo a quel punto potrete continuare la pedalata in tutta tranquillità, godendovi sicuramente uno degli spettacoli più affascinanti a cui potrete assistere.

L’ACCOGLIENZA SICILIANA
Non possiamo non ricordare uno degli aspetti più importanti della Sicilia: l’accoglienza! Siamo rimasti più di una volta spiazzati per come persone appena conosciute ci abbiano aiutato e offerto anche solo un momento del loro tempo per darci una mano. Tra chi ci ha accompagnato scortandoci in auto al ristorante più vicino a chi ci ha fatto assaggiare i propri fichi d’india, puliti e pelati sul tavolino del bar; tra chi ci ha cercato dopo decine di chiamate un posto dove dormire a chi ci ha trattato come ospiti d’onore alla sagra del paese.
E poi ci sono i parenti a cui abbiamo portato un saluto: cena da matrimonio, tutto rigorosamente fatto in casa…
LA VALLE DEL BELICE
Una delle esperienze più significative l’abbiamo vissuta pedalando lungo la valle del Belìce (mi raccomando, l’accento è sulla I). Qui il tempo si è fermato nel ’68, quando un forte terremoto rase al suolo numerosi paesi. Negli anni successivi ne vennero ricostruiti alcuni a pochi chilometri dalle rovine dei centri storici diroccati. Purtroppo l’esodo verso centri più grandi o verso altre regioni ha reso quest’ultimi quasi abbandonati.
Particolare invece è il Cretto di Burri, opera d’arte a cielo aperto di Alberto Burri. Cominciata negli anni ’80, lo scultore decise di creare una “colata di cemento” sopra le rovine di Gibellina, uno dei paesi più colpiti dal sisma. Burri seguì la planimetria del vecchio borgo e realizzò un dedalo di piccole stradine percorribili a piedi o in bici; vista nell’insieme, quest’opera assomiglia alla terra arida siciliana che, a causa della mancanza d’acqua, crea le tipiche spaccature delle zolle.
SAGRA delle pesche di leonforte
Durante il nostro cicloviaggio ci siamo fermati a Leonforte, località famosa in tutto il mondo per le sue pesche IGP. Per nostra fortuna il nostro pernottamento è coinciso con la presenza della sagra del paese, evento che ci ha regalato una cena fantastica a base di pesche.
In questa località le pesche vengono fatte maturare tardivamente ed insacchettate una ad una: in bici sono state i nostri snack per i giorni a venire!

SALITA ALL’ETNA
Anche questa volta ci siamo regalati una delle più belle salite italiane lungo le pendici dell’Etna. Abbiamo percorso una nuova strada, inizialmente decisamente gravel con bici in spalla e deviazioni obbligate, poi lungo una delle vie meno trafficate dalle auto.
Le colate laviche e i crateri ormai spenti regalano scorci mozzafiato che distraggono dalla fatica necessaria per arrivare a quota 1920 metri.
Lungo l’ascesa il meteo cambia repentinamente, dai 24 gradi si passa ai 10 in pochi secondi, dal cielo sereno è un attimo passare dentro la nebbia creata dalle nuvole che spesso avvolgono il vulcano: spettacolo!
Arrivati al Rifugio Sapienza, la voglia di pedalare era ancora tanta ma ci siamo limitati ad un giro a piedi vicino ai crateri.
QUANDO, DOVE DORMIRE CON QUALE BICI, COSA PORTARE
Ecco qualche informazione organizzativa: il Sicily Divide è un trail che è possibile percorrere praticamente in tutte le stagioni. Anzi, sarebbe da pedalare più volte l’ anno perché, a seconda del periodo, il paesaggio cambia radicalmente: dalle colline verdi ed in fiore della primavera, si passa al giallo dei campi di grano in estate, al marrone poi del terreno arato dell’autunno. Non è poi così rara qualche spruzzata di neve durante l’inverno. Da tenere comunque presente che in estate il caldo può essere davvero forte per chi non è abituato a pedalare sotto il sole a 40 gradi.
Lungo il percorso esistono per lo più B&B ed appartamenti in cui trovare dimora per la notte; non sono tanti e quindi il nostro consiglio è di organizzarsi bene per evitare spiacevoli inconvenienti. Da prevedere anche la possibilità di pernottare “fuori traccia”. Se si vuole dormire in tenda allora la natura offre infiniti posti ma attenzione comunque a scegliere quello giusto.
Qui la gravel la fa da padrona! Terreno ideale per questa bici, il Sicily Divide è da percorrere con bici gravel di tutti i tipi anche se non serve avere copertoni estremi, bastano dei 35c scorrevoli.
La nostra TSK Veloce, modello realizzato con tubazioni in acciaio Columbus Zona, rigorosamente “fatta in Italia“, ha risposto egregiamente sulle strade siciliane e ha passato tutti i test per poter essere definita un’ottima gravel da viaggio.
Anche in mountain bike ci si diverte parecchio ma sempre con coperture “veloci”. La bici da strada invece non la consigliamo per questo tipo di percorso, troppo accidentato per delle bici che sono tendenzialmente delicate.
Il nostro equipaggiamento era più o meno minimale: abbiamo pedalato con temperature che andavano dai 10 ai 25 gradi, fattore che ha permesso di non portare troppo equipaggiamento. Importantissima è la riserva d’acqua da tenersi con sé, soprattutto nei periodi caldi. Consigliamo anche di portarsi sempre dietro qualcosa da mangiare perché, a seconda degli orari e dei giorni, non sempre è possibile trovare qualche locale aperto. Per i vegetariani come me… stringete i denti, è difficile ma non impossibile trovare sempre qualcosa da mangiare.
LINK UTILI E PRECISAZIONI
La traccia GPX scaricabile percorre la traccia originale del Sicily Divide da Palermo a Paternò, poi deviazione sull’Etna con arrivo in centro a Catania. Di seguito trovate alcuni b&b, bar/ristoranti in cui abbiamo dormito e mangiato.

PALERMO

SAN CIPIRELLO (TP)

SANTA NINFA (TP)

MUSSOMELI (CL)

SERRADIFALCO (CL)
Ristorante L’Altarello

SAN CATALDO

LEONFORTE (EN)

PATERNO’