CICLOMATTO

1988 | M | ROMA | 🇮🇹

WebDesigner appassionato di tecnologia ed informazione. Seguo i trend che regolano il panorama informatico/tecnologico. Scrivo per passione. Amo visitare il mondo con la mia bicicletta.

DISTANZA

450KM

DURATA

5-7 GIORNI

ASCESA +

8690mt

quota mx

1792mt

Se sei un cicloturista a cui piace immergersi a pieno nelle sue avventure, la Slovenia è ciò che fa per te. Al confine di Italia, Austria, Croazia e Ungheria, è un luogo caratterizzato da mille bellezze. Dopo pochi km la natura ti inghiottirà, facendoti dimenticare di stare ad un passo da casa tua. Ok cominciamo!

La Slovenia è un paese che negli ultimi anni ha subito un importante cambio di marcia in termini di sviluppo. Sembra ormai lontana la guerra di Indipendenza intrapresa nel 1991, oggi questo paese è un luogo pacifico e prezioso, mi ha fatto pensare ad una piccola Svizzera (ho visitato “solo” l’anello ovest).

Incontro con la natura del 3* tipo

Agosto 2018, sceso a Gorizia, dopo una fantastica notte sulle poltrone di velluto di un Intercity Notte, inizia la mia avventura in Slovenia. Sono partito solo, insieme alla mia tenda e alla mia Specialized Diverge.

Mi trovo a pedalare in un territorio disseminato, classico dei confini montani, pedalando dentro gole e stradine di montagna. Il colpo d’occhio fin dall’Italia è fantastico, la natura la fa da padrona, e tutte le cittadine sono dei comuni ordinati e puliti, capisco subito di aver fatto la scelta giusta nel venire qui.

Sto viaggiando sulla mia nuova Specialized Diverge, che da due settimane è la mia nuova bici, per la prima volta inoltre, viaggio super leggero con un bikepacking al posto delle consuete borse Ortlieb. La bici sembra nata per questo, ed i copertoni da 38c offrono comfort e scorrevolezza, che abbinati al baricentro alto del bikepacking mi danno una sensazione di guida efficace e pulita.

Il West Loop come dice la parola è una “Anello” di 430km, che parte da Gorizia, per attraversare poi il confine e continuare sin dalle prime ore di viaggio in territorio sloveno. E’ un viaggio che richiede una discreta preparazione fisica, perché le strade sono spesso ondulate, e salite tra il 9 ed il 12% sono sempre in agguato.

CAMPING OVUNQUE, PER CHI AMA IL GENERE è UN PIACERE

E’ un paese molto ben organizzato, infatti ho potuto dormire in camping tutte e 6 le notti. Anche se ero partito con solo 3 di questi sulla mia lista, chiedendo alla gente del luogo sono sempre riuscito a trovare luoghi fantastici dove dormire e mangiare la sera.

Ogni posto che ho visitato è stato un esperienza a contatto con la natura del luogo. Dai piedi a mollo nel fiume a Podbela, al cinghiale che girava fra le tende all’Eco Natura Camp di Kranjska Gora, ai 7km a piedi mentre spingevo la bici sul Monte Stol senza acqua da 3 ore. Ogni giornata mi ha regalato qualcosa di unico, che solo chi ha pedalato in questi posti può capire.

Il viaggio è stato il giusto mix di asfalto e fuoristrada, che sul Monte Stol mi ha messo in difficoltà salendo, a causa delle grandi rocce taglienti che componevano il terreno. I tratti di asfalto invece, hanno evidenziato sempre una cura meticolosa delle strade locali, mai rovinate (o mai troppo!).

cosa c’era nelle borse?

Ogni viaggio è un discorso a sé. Per questa occasione ho deciso di viaggiare leggero, mettendo tutto in 22lt di bikepacking (tenda compresa, una Ferrino Ardeche da 3 – 2,5kg materassino e panetteria in alluminio compresa). Si tratta più o meno dell’equivalente di una borsa da cicloturismo, e durante il viaggio non mi è mancato davvero nulla. Il “vizio” di arrotolare tutto mi è tornato molto utile, infatti utilizzando degli elastici sono riuscito a ridurre al minimo l’ingombro ed a tenere tutto ordinato per settori.

Dall’immancabile piumino 120g Patagonia al materassino gonfiabile della tenda tutto è entrato senza problemi nelle mie borse. MultiTool, maglie di ricambio per la catena, camere d’aria, barrette a non finire, macchina fotografica e molto altro ancora. L’abbigliamento è stato scelto con cura, inserendo solo gli indumenti strettamente necessari. 3 completi, 2 mutande, 1 pantaloncino corto, 2 T-Shirt, 1 costume, 1 piumino, 3 calzini, ciabatte, guanti, occhiali, beauty-case, caricabatterie, asciugamano ed un poncho di plastica in caso fosse piovuto.

Non mi è mancato davvero nulla! 

la mia bicicletta

Un viaggio a “scatola chiusa” pedalando sulla mia nuova Specialized Diverge (presa 2 settimane prima) montata Sram Force 1. Telaio in carbonio arricchito dal Future Shock ®, un ammortizzatore dello sterzo spesso molto discusso ma che invece mi ha regalato un nuovo piacere di guida. Sotto la sella lo Specialized S-works Cg-r Carbon (reggisella) grazie al suo elastomero è stato un ottimo alleato dopo diverse ore di viaggio.

Cerchi Axis molto robusti, con corpo in alluminio e 32 raggi che oltre ad un ottima trazione sono risultati un ottima buona abbinati ai copertoncini Specialized Trigger PRO 38c. Prima volta invece per me nell’utilizzo dei freni a disco, davvero ottimi sotto il profilo della modulabilità di frenata.

Prima volta anche per la trasmissione monocorona, la vera novità per quanto mi riguarda in termini di scelta dei rapporti. Mi sono subito reso conto che a differenza della doppia non si sta sempre con le mani sul cambio a cercare il rapporto perfetto, ma si pedala con progressività, sfruttando a pieno il rapporto in base alla cadenza applicata. 

Download file: Bikepacking-Route-Slovenia-Loop.gpx